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A ciascuno il suo…carrello.

A qualche appassionato di letteratura, leggendo il titolo sembrerà di trovarsi di fronte ad una rivisitazione del giallo di Leonardo Sciascia ”A ciascuno il suo”, ma in questo caso più che di un indagine giudiziaria cercherò di raccontarvi un indagine fai-da-te sul carrello della spesa durante la mia shopping experience.

Tutti andiamo a fare spesa al supermercato, chi più chi meno, ma almeno una volta alla settimana ci andiamo e spesso anche in compagnia di moglie o marito e i figli, se sono piccoli, i grandi sono già degli shopper affermati !

Personalmente non ho l'abitudine di fare la lista della spesa per gli acquisti, ma più semplicemente ho la sana abitudine di dare un occhiata alla dispensa ed al frigorifero, poi lascio spazio - divertendomi e su questo vi invito a farlo anche voi – all’improvvisazione, lasciandomi conquistare, sedurre dagli impulsi sul punto vendita e alla fine mi faccio i conti se sono stato più bravo io nel risparmiare oppure l’insegna nel avermi spinto a comprare prodotti di cui non avevo inizialmente previsto l’acquisto.

Mi piace girare per il punto vendita, partendo dal perimetro per poi addentrarmi nei reparti e cercando di evitare le zone adibiti alle promozioni per non lasciarmi influenzare, frugando negli scaffali – con qualche occhiataccia degli addetti alle vendite che magari hanno appena finito di rifare un display o implementare un planogramma- leggere le etichette dei prodotti, gli slim con particolare attenzione al prezzo al kg, scritto sempre in piccolo rispetto al prezzo al pezzo, e confrontare i vari brand, ma la cosa che mi appassiona di più di tutte – con tanto di rimprovero da parte di mia moglie - è dare un occhiata nei carrelli degli altri shopper.

Quante cose può raccontare un carrello della spesa? forse non ci avete mai fatto caso o forse non abbastanza, io lo consiglio anche ai responsabili acquisti delle varie insegne: staccate dall’ufficio per qualche ora e fatte anche voi la spesa, si impara molto sul tipo di clientela che presidia il punto vendita e su come percepisce l’offerta assortimentale che avete scelto per loro.

Ecco quindi che vedi arrivare un carrello con salame, formaggi, wustel, birra con gli immancabili snack e patatine, poi alzi lo sguardo e noti che il carrello è spinto da persone belle “in carne”, magari accompagnate con bambini piccoli che si divertono nello spingere il carrello che trabocca tra gli altri di prodotti dolciari.

A spingere un carrello dove ci sono solo alimenti salutistici, troverai sicuramente una donna anche se non di rado puoi trovare l’uomo abbronzato, depilato e palestrato quasi sempre in scarpe da jogging; profili che sanno di mangiare nel “modo giusto” e guardano con un po’ di altezzosità quel carrello con formaggi, pasta all’uovo ed insaccati.

Poi c’è il carrello della mamma che lavora e che non si vede mai con il marito a pranzo, è pieno di merendine, sofficini, ovetti, bastoncini di pesce, cotolette surgelate, e immancabili succhi di frutta, coca cola e torte pronte.

Infine la casalinga sposata con l’operaio della fabbricona della città con i suoi 3 figli al seguito, tutti maschi, legata al territorio e alle sue specialità food, che compra farina, uova, lieviti, frutta secca, e tutta contenta se ne va verso la cassa per pagare fiera che lei fa tutto “in casa” come una volta, risparmiando e salvaguardando la famiglia dai vari e temuti conservanti.

E’ il mio carrello?

Beh, solo prodotti che fanno bene alla salute, si fa per dire…come specialità di pasta regionale , sughi e condimenti freschi, con abbondanza di prodotti per la colazione come marmellata, yogurt, biscotti e merendine al cioccolato.

Cosa penserà chi guarderà il mio carrello? goloso? No assolutamente, rinunciando al carrello con formaggi e salami, almeno qualcosina per trasgredire la devo comprare…o no !!

D’altronde il carrello della spesa è sempre di chi lo spinge!


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